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sabato 10 ottobre 2009

Abusivismo edilizio, in Sicilia l’urbanistica è “Cosa nostra”















L'articolo seguente e' del 13/09/2009 per Triscina stessa minestra come da articolo precedente. Ma con l'approvazione del PRG di Triscina tutte le 5000 abitazioni sono state quindi condonate?

Che in Sicilia non si andasse tanto per il sottile in tema di deregulation urbanistica lo si era capito fin dagli anni Cinquanta, quando la «premiata ditta» Salvo Lima (sindaco) e Vito Ciancimino (assessore ai Lavori pubblici) diede vita al famigerato sacco di Palermo, forse la più grande speculazione edilizia della storia italiana (in una sola notte furono concesse oltre 500 licenze per nuove costruzioni). Oggi, l’antica Trinacria forse sta messa peggio di ieri: secondo alcune stime, un edificio illegale su dieci, tirato su in Italia, si trova da queste parti. Guida la speciale classifica delle città con il più alto numero di alloggi e manufatti abusivi la provincia di Palermo, seguita a ruota da Catania, Agrigento, Caltanissetta e Siracusa.

Legambiente ha calcolato in almeno 141.913 le particelle con fabbricati non dichiarati che sono state scoperte da rilevazioni aeree e confronti con mappe catastali negli ultimi anni. A Lampedusa, ad esempio, sono state avanzate quasi 3.000 richieste di condono edilizio (su poco più di 5.000 e 700 abitanti), ma il rischio «colata selvaggia» incombe ancora sugli «appetitosi » terreni agricoli, sui quali si sono già poggiati gli sguardi vogliosi dei soliti palazzinari: da rilevare, inoltre, che l’isola non possiede né un piano regolatore, né un piano paesistico, ma soltanto un vecchio programma di fabbricazione, che non è certamente la Bibbia.

Restando ancora in provincia di Agrigento, nella baia di Lido Rossello, per la precisione, da quindici anni gli scheletri di alcune palazzine, in riva al mare, deturpano il paesaggio: la loro costruzione era stata avviata, agli inizi dei Novanta, attraverso una procedura che ha dell’incredibile: gli assessori del Comune di Realmonte, dove sorge il litorale, si erano autorizzati da sé l’edificazione degli immobili. I piloni affondati nella sabbia sono ancora lì, che aspettano di essere sradicati. E chissà quando questo avverrà. A pochi chilometri, invece, è tuttora in fase di realizzazione un albergo sulla spiaggia della Scala dei Turchi, del quale il Tar Sicilia ha già disposto l’abbattimento.

Ma finora, senza alcun risultato. Come senza risultato sono le battaglie degli ambientalisti contro le case abusive nella Valle dei Templi, edificate tra gli anni Settanta e Ottanta - si disse - anche grazie all’«interessamento» di Cosa nostra. La magistratura ha dichiarato che devono essere rase al suolo. Finora, soltanto otto su seicento sono crollate sotto i colpi dei bulldozer. A proposito di mafia e mafiosi, se ci spostiamo a Pizzo Sella, in provincia di Palermo, ci imbattiamo in un milione di metri quadrati di cemento dichiarati abusivi sia dalla Cassazione che dal Tar. Ma è come se non fosse successo niente. Le villette sono ancora al loro posto.

E l’elenco è ancora lungo: c’è la Grande muraglia di Piraino, a Messina, ideata per mettere in sicurezza il versante tirrenico a fronte di un rischio geologico che non esiste; ci sono le 5.000 villette abusive di Triscina, a Trapani, che minacciano di «rosicchiare» altro terreno dal vicino sito archeologico di Selinunte; ci sono le 400 case fuorilegge nella riserva naturale del Simeto, a Catania; c’è la strada provinciale che fiancheggia la spiaggia, a Capo d’Orlando, in provincia di Messina; e poi ci sono i piani scellerati per la costruzione di nuovi campi da golf e di avveniristici porti turistici (sono in lista d’attesa Lampedusa, Lipari, Capo d’Orlando, Cefalù, Favignana e Avola).

Il business è, come sempre, rintracciabile tra le righe dei faraonici progetti di riqualificazione e valorizzazione territoriale in ottica turistica: tutto alla luce del sole, ma dietro green e approdi per diportisti ci sono i finanziamenti pubblici e le joint-venture tra pubblico e privato che portano, a traino, centri commerciali, alberghi, negozi e cantieri delle specie più disparate. E questi, a loro volta, renderanno necessaria la costruzione di parcheggi, appartamentini e quant’altro.

Nazareno Dinoi

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"E' chiaro che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa e' muto come un pesce
anzi un pesce e come pesce è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare com'è profondo il mare"