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giovedì 10 settembre 2009

Le memorie, i falo'



























“Pensai, per la prima volta, a quanto potesse essere mortale la vita e che la morte non era qualcosa di estraneo che veniva da lontano ma era ben nascosta nella vita stessa. Stavo per morire in mezzo alla vita.”

Le Memorie, i falo’...devo ringraziare il mio caro Giuseppe Ingoglia per avermi proposto questo minuto e prezioso testo. Me lo ha consegnato una mattina al lavoro dicendomi : “Questo e’ uno dei libri di Peppe Fontana, ti ho parlato di lui vero?”. Mi aveva parlato di Peppe, mi aveva raccontato delle sue vicende personali, vicende che ancora condizionano profondamente la sua vita, che ormai sono la sua vita.

Devo dire che la descrizione fatta da Giuseppe e le notizie riguardanti Peppe che ho raccolto su internet mi hanno incuriosita e spinta a chiedere a Giuseppe di prestarmi un suo libro. Il buono e appassionato Giuseppe mi ha consegnato Le memorie, i falo’ e io l’ho letto d’un fiato, con gusto e con animo sognante. La prima parte ha un sapore di “casa”, di cose lontane ma vivissime nella memoria; e’ piena di sole, di avventura, di saggezza popolare, di piccoli piaceri che si apprezzano col tempo, in lontananza. Mi ci sono immersa col cuore di chi, lontano dalla propria terra, riesce a sentirne ancora gli odori e i sapori.

Non sono cresciuta sulle spiagge assolate di Sicilia ma nell’entroterra verde d’Irpinia; ho spesso trascorso i pomeriggi estivi lungo il “nostro” fiume e i racconti di Peppe mi hanno ricordato i pericoli di quel fiume, le paure che noi ragazzi avevamo nel tuffarvici, paure a volte fondate ma mai assecondate..la Rocca di Calannino si e’ trasformata nella “preta re la sementa”, uno scoglio sul fiume dal quale ci tuffavamo da ragazzi e anche qui, come per la Rocca, il rischio era nascosto sotto l’acqua, nei “mulinelli” creati dalla corrente del fiume e dal fondale sabbioso.

Ho rivissuto grazie a Peppe lunghe giornate assolate trascorse in riva a quello che era per noi un mare che scorre. Dopo la Rocca e’ giunto Il Santone ed e’ qui che ho potuto davvero apprezzare lo stile di Peppe, uno stile che personalmente adoro, uno pulito, scorrevole, quasi scivoloso, che non si sofferma su descrizioni inutili e ridondanti che distraggono da cio’ che davvero conta, la storia. Peppe e’ diretto e appassionante ma, soprattutto, generoso con la sua storia, perche’ la lascia respirare e svolgersi senza intoppi, le lascia la liberta’ di essere cio’ che e’, senza appesantirla o condizionarne il corso.
E’ stato un vero piacere leggerti Peppe Fontana. Continuero’ a farlo e ad apprezzare la forza e la passione con la quale ci racconti della tua gente.
Spero sia chiaro a loro come lo e’ a me l’amore che nutri verso la tua terra.
Buona fortuna
Adele Palermo

“Oggi l’uomo ha perso il gusto della lotta per una sana utopia firmando la sua lenta condanna a morte”
Giuseppe Fontana

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"E' chiaro che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa e' muto come un pesce
anzi un pesce e come pesce è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare com'è profondo il mare"