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venerdì 13 novembre 2009

Colletto bianco per la mafia


“Il Governo ha rafforzato il 41 bis, ha reso più efficace la confisca dei beni ecc…” Lo scrive il Giornale, lo ripetono i parlamentari del Pdl ogni volta che si presenta un caso Dell’Utri o un caso Cosentino. Come dire: se la mafia avesse i suoi referenti politici, come i magistrati, “comunisti” vogliono dimostrare, il Governo non la combatterebbe. Tesi incontestabile. Ma prima di rispondere alla domanda: cosa chiede la mafia al “suo” referente politico occorre spiegare cos’è la mafia oggi. A fianco di quella militare esiste la borghesia mafiosa inserita nei circuiti economici, produttivi del Paese e nelle amministrazioni pubbliche.

Trattasi di soggetti non organici, difficilmente identificabili processualmente, legati alla mafia militare classica da rapporti mutualistici: l’imprenditore a cui fa aggiudicare l’appalto, il politico a cui fa votare; l’impiegato, il dirigente pubblico a cui favorisce la carriera; il docente universitario a cui garantisce appoggi nel consesso accademico; il medico a cui garantisce un incarico in una clinica privata. Ognuno di loro accresce il potere di penetrazione della mafia nella società rendendola un catalizzatore sociale. L’appartenenza dei soggetti è trasversale, la mafia guarda all’opportunità che quel candidato può offrire anche sulla base del suo pensiero mafioso, nuovo fertilizzante che varca i confini geografici, da nord a sud.

Subappaltare un’opera pubblica o realizzarla con asfalto, cemento avariato è un reato di frode nelle pubbliche forniture punibile fino a 5 anni patteggiabile, che fa risparmiare soldi da dare alla mafia che ha agevolato l’appalto e garantito che l’ente appaltante contiguo non eseguisse i controlli. In che modo il politico referente la favorisce la mafia? Se, ad esempio, sarà nominato al Cipe, alla faccia delle reali esigenze del territorio e di qualsiasi seria politica di sviluppo, gli garantirà l’allocazione delle risorse per opere pubbliche. Ecco come l’inasprimento del 41 bis per la borghesia mafiosa che contribuisce a varare pacchetti sicurezza i cui non vi è traccia dei reati che commette, diventa un prezioso patentino antimafia.

Le pene per questi reati che favoriscono la mafia, pur non essendo commessi da mafiosi, non vengono inasprite perché la borghesia mafiosa è entrata nel corpo elettorale. Il solo pacchetto sicurezza antimafia che questo Governo dovrebbe fare è quello che prevede pene severe per i subappalti in nero e per le frodi a danno dell’erario, mentre sta varando il cosiddetto processo breve di cui potrà avvalersi in concreto proprio chi si macchia di questi reati.

Sandra Amurri

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"E' chiaro che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa e' muto come un pesce
anzi un pesce e come pesce è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare com'è profondo il mare"